News

Auto elettrica: dai primi modelli alle ultime innovazioni

27-Nov-2023

Da alternativa di nicchia con prestazioni limitate a forza trainante del settore automotive: dopo una storia caratterizzata da continue oscillazioni, l’auto elettrica negli ultimi anni è diventata la risposta strategica alle sfide ambientali che stiamo vivendo. 

 

Ripercorriamo insieme le tappe della sua evoluzione, dai primi prototipi dell’Ottocento fino alle innovazioni tecnologiche dei grandi marchi.  

Le prime auto elettriche della storia 

Ci sono opinioni contrastanti sulla data in cui fu costruita la prima auto elettrica, ma la tesi più accreditata indica il 1835, anno in cui l’inventore britannico Robert Anderson espose la prima carrozza elettrica a una conferenza di settore. Il suo prototipo vedeva l’utilizzo di una batteria usa e getta a petrolio.  

 

In quello stesso periodo furono inventati altri due diversi veicoli elettrici dallo scienziato ungherese Ányos Jedlik e dal professore olandese Sibrandus Stratingh. 

 

Questi primi modelli avevano un’autonomia e una velocità molto limitate, ed erano condizionati dalla scarsa disponibilità di batterie. 

 

Un cambiamento significativo si verificò negli anni ’60 dell’Ottocento, quando il fisico francese Gaston Plante introdusse la prima batteria ricaricabile al piombo, segnando una svolta nell’evoluzione di questa tecnologia. 

 

Nel 1884, l’inglese, Thomas Parker, noto come l’Edison d’Europa costruì il primo prototipo avanzato, seguito nel 1888 dalla Flocken Elektrowagen di Andreas Flocken. Un’altra invenzione degna di nota fu la carrozza elettrica di William Morrison, che poteva trasportare fino a 12 persone e raggiungere i 32 km/h.  

 

È interessante notare che all’epoca le automobili richiedevano la guida di tre persone: due davanti e una dietro. Quest’ultima aveva il compito di sventolare una bandiera rossa. In quegli anni il limite di velocità in città era di 3 km/h, mentre in aperta campagna si poteva “correre” alla bellezza di 6 km/h! 

 

A inizio Novecento la popolarità dei veicoli elettrici crebbe, grazie alla facilità di guida e all’affidabilità del mezzo. Il crollo dei motori a vapore favorì ulteriormente la crescita del settore elettrico, che negli Stati Uniti rappresentava un terzo del mercato automotive. 

 

Come è facile immaginare, questi primi modelli di auto elettriche avevano tante limitazioni. La loro velocità massima si fermava a 30 km/h e l’autonomia si aggirava intorno ai 50 chilometri, ma nel 1899 esse raggiunsero un traguardo significativo. Con la sua “La Jamais Contente” che aveva la forma di un vero e proprio razzo, l’ingegnere e pilota belga Camille Jenatzy superò i 105,88 chilometri orari nel chilometro lanciato, segnando così un record assoluto nella storia delle automobili bruciando la barriera dei 100 km/h. Oggi, questo storico bolide è conservato al Musée National de la Voiture et du Tourisme di Château de Compiègne, in Francia. 

 

Thomas Edison nel 1901 testò la sua nuova batteria di accumulo con cadmio e rame invece di quella classica con il piombo. È nello stesso anno che fu introdotta la prima auto ibrida, firmata Porsche. Il modello in questione era alimentato dall’energia elettrica immagazzinata nelle batterie e da un motore a scoppio. 

 

Si chiamava Lohner-Porsche Mixte Hybrid, e può essere considerata la prima ibrida della storia. Fu soprannominata: “carrozza senza cavalli”. Poteva ospitare due o quattro passeggeri ed era alimentata da due motori elettrici accoppiati a due motori a benzina. I propulsori termici da 3,5 cavalli alimentavano le batterie, che a loro volta fornivano energia ai motori elettrici da 2,5 cavalli ciascuno. L’energia in eccesso veniva quindi indirizzata alle batterie, anticipando così il concetto delle moderne ibride. Pesava 1,7 tonnellate, ma nonostante la massa, poteva raggiungere i 35 chilometri orari con un’autonomia di 200 chilometri. 

 

Nel di pochi anni la situazione cambiò radicalmente: le auto a combustione interna garantivano prestazioni migliori rispetto alle e-car, e si erano ormai ritagliate un loro posto nel mercato. Con l’introduzione del cambio semiautomatico e del motorino di avviamento, il settore dei veicoli elettrici subì un duro colpo, venendo relegato a un ruolo marginale negli anni a venire. 

Anche l’Italia fece la sua parte 

Nel 1909, la pioniera delle auto elettriche in Italia fu introdotta grazie alla Stae, ovvero la Società Torinese Automobili Elettrici. Con un motore da 10 cavalli, questa vettura aveva la capacità di percorrere 80 chilometri con una velocità massima di 30 chilometri orari. Oggi, un esemplare di questa storica auto può essere ammirato presso il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino. 

L’industria dell’auto punta sull’elettrico 

Fu solo negli anni ’70 che l’interesse verso le EV si rinnovò, complice l’aumento del prezzo del petrolio e le preoccupazioni sull’inquinamento ambientale. 

 

La crisi energetica quindi stimolò la creazione di nuovi modelli sperimentali, ma la scarsa autonomia delle batterie e la velocità massima limitata rappresentavano ancora un ostacolo. 

 

Le case automobilistiche non si lasciarono scoraggiare dalla mancanza di interesse dei consumatori e nelle decadi successive si dedicarono allo sviluppo di ulteriori proposte, come la CitiCar di Sebring-Vanguard e la Panda Elettra di Fiat. 

 

Negli anni ’90 la domanda di batterie per computer portatili e telefoni cellulari incentivò ricerche e progressi nella tecnologia delle batterie al litio, che contribuì alla rinascita delle auto elettriche. 

 

L’innovazione dei grandi marchi 

Nel 1997 fu lanciata in Giappone (e poi nel resto del mondo) la Toyota Prius, che segnò un punto di svolta: si trattava del primo veicolo ibrido prodotto in larga scala. 

 

Fu Tesla Motors, fondata nel 2003, a cambiare la percezione delle EV in mezzi potenti e alla moda. Il modello Roadster lanciato nel 2008 fu il primo ad utilizzare batterie con celle agli ioni di litio, che garantivano un’autonomia di 340km. 

 

Negli ultimi 23 anni abbiamo assistito a crescita esponenziale del settore e-car, grazie anche alle normative sulle emissioni e ai conseguenti incentivi governativi. Le case automobilistiche stanno tutt’ora esplorando soluzioni innovative per ridurre l’impatto economico della batteria agli ioni di litio (da sola costituisce il 30% del costo totale dell’intero veicolo).  

 

Nel 2010 General Motors introdusse il primo ibrido plug-in (la Chevy Volt), mentre Nissan lanciò Leaf, un modello completamente elettrico.  

 

Le innovazioni non si fermano di certo qui: ecco alcune delle novità in arrivo dal settore EV. 

  • Il colosso Toyota ha annunciato il lancio di nuove batterie a stato solido nel 2027. Il loro utilizzo nelle EV garantirebbe delle prestazioni eccezionali: autonomia di 1200km con un tempo di ricarica di 10 minuti. 
  • La startup Nyobolt lancerà un prototipo di auto sportiva che si ricarica in soli 6 minuti e promette un’autonomia di 250km. La presenza di un anodo in tungsteno nelle celle della batteria consentirebbe la rapidità della ricarica mantenendo un’alta prestazione nel tempo. 
  • Il Suv elettrico Fisker Ocean (in commercio da maggio 2023) ridefinisce il concetto di autonomia elettrica grazie alla presenza di pannelli solari sul tettuccio, che garantirebbero fino a 2400 km di autonomia all’anno. 
  • Audi ha recentemente presentato Audi SQ8 e-tron, versione sportiva del Suv elettrico, prodotta nello stabilmente carbon free di Bruxelles. L’auto si distingue per un’aumentata potenza di ricarica in corrente continua, da 150 kW a 170 kW e un’autonomia di 458 chilometri. Attenzione massima all’impatto ambientale anche nell’equipaggiamento: tra le opzioni anche materiali in fibra e similpelle ottenute dal poliestere delle bottiglie in PET riciclato. 

Un’infrastruttura di ricarica sempre più avanzata e capillare 

Il mercato delle EV ha raggiunto diversi traguardi nel 2023: 

 

  • +35% di vendite globali rispetto al 2022, per un totale di 14 milioni di vetture acquistate. 
  • Per la prima volta in Europa l’auto elettrica supera il diesel come scelta più popolare, salendo al terzo posto. 
  • Gli Stati Uniti a fine anno potrebbero raggiungere la cifra record di 1 milione di e-car vendute. 
  • La Cina si conferma come maggior produttore al mondo di veicoli elettrici, esportandone oltre 1 milione. 

In concomitanza con questo trend di crescita, anche il numero delle stazioni di ricarica ad accesso pubblico è in forte espansione.  

 

Nel 2023 in Italia è stato registrato un incremento del 44%, come evidenzia il Report Smart Mobility 2023. 

 

Una crescita costante di questo tipo di infrastrutture è il presupposto per incentivare l’acquisto di vetture elettriche o ibride: sempre secondo il report, uno degli ostacoli principali all’utilizzo di punti di ricarica pubblici è proprio la percezione di una copertura insufficiente sul territorio. 

 

Il bonus colonnine elettriche 2024 per le imprese è una delle opportunità create per incentivare le aziende ad ampliare la rete di ricarica, ma la lista di vantaggi per investire in questo settore non si ferma all’incentivo economico.  

 

GASGAS è da sempre in prima linea nella creazione di un network capillare e strategico di stazioni di ricarica, con l’ambizioso obiettivo di diventare uno dei principali operatori indipendenti nel settore. 

 

La nostra missione è duplice: non solo miriamo a costruire una rete di ricarica efficiente e accessibile, ma ci impegniamo anche attivamente nella salvaguardia del pianeta, offrendo un servizio di erogazione di energia green al 100%, proveniente da fonti rinnovabili. 

 

 

Vuoi creare una rete di ricarica elettrica ed entrare far parte del network di GASGAS? Fissa un appuntamento con i nostri esperti e richiedi una consulenza!