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Auto elettriche: facciamo chiarezza sui falsi miti

14-Dic-2023

L’avanzamento della tecnologia nella produzione delle auto elettriche ha portato a una rivoluzione nel settore automobilistico, ma con questo progresso sono emersi al contempo numerosi falsi miti e notizie ingannevoli sulle auto elettriche, le cosiddette fake news. Vediamo quindi insieme quali sono alcuni dei falsi miti più diffusi sulle auto elettriche e facciamo chiarezza su alcune questioni cruciali legate ai veicoli ecologici.

Le fake news sulle auto elettriche

Le auto elettriche, innovative e sostenibili, soffrono spesso di giudizi distorti basati su supposizioni infondate. Questo fenomeno accade sempre più spesso poiché le auto elettriche sono ormai entrate a far parte della quotidianità a tutti gli effetti e sono già una realtà ecologica in molti paesi: ecco perché il dibattito pubblico attorno a esse è sempre molto attivo. Demistificare i falsi miti e comprendere l’effettivo impatto ambientale delle auto elettriche è essenziale per promuovere una transizione più veloce possibile che contribuisca significativamente alla riduzione delle emissioni globali di gas serra, portando a un futuro più pulito e sostenibile per tutti. Vediamo quindi quali sono i falsi miti più diffusi.

1. Perché le auto elettriche prendono fuoco

Uno dei timori più diffusi riguarda la sicurezza delle auto elettriche e la paura che possano prendere fuoco. È essenziale sottolineare che gli incidenti di questo tipo sono rari e spesso attribuibili a cause non legate al sistema elettrico del veicolo. Le auto tradizionali sono altrettanto suscettibili di incendi in seguito a collisioni gravi. Quindi è bene ricordare che un’adeguata manutenzione e la conformità agli standard di sicurezza riducono significativamente il rischio di incidenti di questo tipo.

2. Le auto elettriche inquinano più del diesel

Un altro falso mito riguarda le presunte elevate emissioni di CO2 associate alla produzione e alla gestione delle auto elettriche. Contrariamente a quanto si creda, però, è importante sottolineare che le auto elettriche emettono meno gas serra rispetto alle vetture tradizionali a combustione interna e sono ad esempio, in alcuni mercati, già più ecologiche rispetto a quelle convenzionali. Come espresso da un recente studio condotto dall’Istituto Indipendente ICCT (International Council on Clean Transportation), se consideriamo paesi chiave come gli Stati Uniti, la Cina e l’India, e facciamo un confronto includendo l’intero ciclo di vita, dalla produzione all’uso e al riciclo, le auto elettriche possono ridurre le emissioni di CO2 dal 60 al 68% negli Stati Uniti, in India dal 19 al 34%, e dal 37 al 45% in Cina. Anche in Europa, l’impiego crescente di energie rinnovabili rende l’auto elettrica un’opzione sempre più pulita, con una riduzione di CO2 che varia dal 66% al 69% . In Germania, ad esempio, tutta l’industria automobilistica ha scelto l’elettrico: Mercedes, Volkswagen e BMW saranno tutte 100% elettriche tra il 2025 e il 2033, prima della scadenza europea del 2035.

3. Le auto elettriche possono esplodere

Notizie sensazionalistiche di auto elettriche che esplodono nei garage fanno spesso scalpore. Ma esaminiamo ora più approfonditamente le cause di eventuali esplosioni nelle auto elettriche. Le esplosioni sono estremamente rare e sono generalmente il risultato di danneggiamenti o deformazioni causati da incidenti molto gravi o forti impatti che con l’urto generano anche un qualche tipo di corto circuito.

4. Insufficienza dei punti di ricarica e picchi sulla rete

Un’altra preoccupazione comune riguarda la disponibilità dei punti di ricarica pubblici. A differenza di ciò che spesso è capitato di leggere o sentire, la rete di infrastrutture di ricarica pubblica sta crescendo rapidamente, rendendo sempre più conveniente la gestione di un veicolo elettrico. Governi e aziende, come GASGAS, stanno investendo per sviluppare una rete di punti di ricarica sempre più accessibile e conveniente.

Secondo una recente rilevazione Motus-E, in Italia, al 30 settembre 2023, sono presenti 47.228 punti di ricarica a uso pubblico per veicoli elettrici (+44,1% rispetto a settembre 2022); sulle autostrade italiane sono presenti 851 punti di ricarica, e 1/4 delle aree di servizio autostradali italiane è dotato di infrastrutture di ricarica. I numeri italiani sono quindi buoni anche se è vi è una disparità tra nord e centro sud, e tra grandi città e province; c’è pertanto un grande lavoro ancora da fare, soprattutto nella distribuzione della capillarità delle colonnine, in particolar modo in ambito extra urbano.

A chi si preoccupa di eventuali picchi che possano mettere in difficoltà la portata della rete elettrica va ricordato che è alquanto irrealistico che milioni di veicoli si debbano ricaricare tutti contemporaneamente (anche includendo le infrastrutture private o domestiche). Inoltre, con l’utilizzo di reti intelligenti si riuscirà in futuro a gestire l’energia e, di conseguenza, le esigenze di tutti in maniera sempre più efficiente.

5. Emissioni di CO2 e materie prime

La produzione di auto elettriche coinvolge l’estrazione di materie prime, ma è importante sottolineare che questo processo emette una quantità di CO2 notevolmente inferiore rispetto alla produzione di vetture tradizionali. Inoltre, la ricerca attuale si concentra sulla possibilità di utilizzare materiali ancora più sostenibili e processi di produzione eco-friendly, riducendo ulteriormente l’impatto ambientale.

Auto elettriche: un ciclo di vita più sostenibile

L’alto impatto ambientale iniziale, dovuto principalmente alla produzione delle batterie, può senz’altro essere una delle cause del diffondersi di queste false credenze e portare le persone a ipotizzare in conclusione che le vetture elettriche non siano così tanto più green delle auto a benzina o diesel. Va detto però che le auto elettriche compensano questo svantaggio dopo circa 80.000 chilometri, pertanto, considerato il ciclo di vita complessivo, le auto elettriche, rispetto a quelle tradizionali, diventano più ecologiche nel tempo. Basti anche solo pensare al carburante: la produzione, il trasporto e la distribuzione della benzina richiedono una notevole quantità di energia, e l’auto elettrica può essere alimentata con l’energia che altrimenti sarebbe stata sprecata per tali processi.

Durata ed efficienza energetica delle auto a zero emissioni

Grazie alla minor usura delle parti, le auto elettriche possono durare tre volte più a lungo rispetto alle auto a motore a combustione. Questa longevità contribuisce ulteriormente a ridurre l’impatto ambientale. Ultimo ma non per importanza, le auto elettriche utilizzano il 90% dell’energia per la locomozione, mentre le auto a benzina solo il 15%, evidenziando ulteriori vantaggi ambientali e pochissime dispersioni.

6. Passare all’elettrico porterà alla perdita di posti di lavoro

Il timore che la transizione verso le auto elettriche comporti la perdita di numerosi posti di lavoro è un timore diffuso che merita però una chiara rettifica. Quella verso la mobilità elettrica va innanzitutto approcciata come una evoluzione che offre opportunità significative per la creazione di nuovi impieghi e lo sviluppo di competenze specializzate. La produzione di veicoli elettrici richiede una nuova infrastruttura, comprese le stazioni di ricarica e le reti di alimentazione, generando posti di lavoro nelle industrie della tecnologia e delle energie rinnovabili. Come commenta Jim Rowan, CEO e Presidente Volvo Cars:

“Il numero dei posti di lavoro in Europa dipenderà davvero da quanto le aziende riusciranno ad abbracciare il cambiamento. La maggior parte delle auto vendute sarà elettrica tra il 2025 e il 2030, non si tornerà indietro, bisogna solo saltare su questo treno ed essere protagonisti.”

Inoltre, il settore automobilistico sta investendo in innovazione, nella ricerca di alternative tecnologiche e nello sviluppo di soluzioni sostenibili, promuovendo la creazione di ruoli altamente specializzati nel campo delle energie pulite e dell’ingegneria. La domanda crescente per competenze legate alla progettazione, produzione e manutenzione di veicoli elettrici contribuisce a una diversificazione positiva dell’occupazione. In sostanza, l’adozione di auto elettriche rappresenta una transizione economica che, oltre a ridurre l’impatto ambientale, apre nuove opportunità di lavoro e stimola la crescita di settori emergenti, posizionando l’industria automobilistica per un futuro più sostenibile e prospero.

Possiamo affermare quindi che il mondo digitale, e non solo, è spesso teatro di false informazioni, ma è fondamentale per ciascuno di noi comprendere che le auto elettriche sono già una scelta ecologica in molte parti del mondo.

 

Le fake news o i falsi miti sulle auto elettriche possono alimentare paure infondate, e generare, in alcuni casi più estremi, la cosiddetta range anxiety, l’ansia da autonomia, ovvero quel senso di preoccupazione e incertezza che i possessori delle auto elettriche sperimentano a causa della paura di rimanere senza carica. Tutto ciò ha, in conclusione, solo l’obiettivo di ostacolare il progresso verso un parco auto più sostenibile.

 

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